POPOLARI |
Diario / GIOVEDÌ 6 GENNAIO 2022 | |
Antonio Prezioso: la morte di un cattolico-democratico |
|
Essere un contemporaneo: la sua caratteristica e il suo insegnamento La costruzione dello Stato sociale come obiettivo di vita |
|
È morto Antonio Prezioso. Si era preparato: l'avevamo visto incamminarsi verso la morte qualche mese fa, quando i suoi passi sempre più piccoli si erano fermati. Nel giorno dell'Epifania è stata morte ad andargli incontro. Non credo che Toni Prezioso desiderasse morire. Sono sicuro che non aveva para della morte. Quasi una ventina di anni fa nel primo suo "repertorio di opinioni altri", fatto di schede dedicate a singole parole, aveva dedicato alla "Morte" 15 pagine. Mi è rimasta in mente la conclusione affidata a quattro versi di Giorgio Caproni: E ora che avevo cominciato a capire il paesaggio: "Si scende", dice il capotreno, "È finito il viaggio". Peccato, concludeva allora Prezioso. Forse adesso ha sussurrato: Sono arrivato. È arrivato come voleva; senza paura. Riprendo in mano quel libro, quella sua scheda sulla Morte. La morte - come parola - fra poco non l'accoglieranno nemmeno i dizionari a tal punto è stata soppiantata da sinonimi meno truci e spaventosi: perdita, scomparsa, mancamento, ritorno (alla casa del Padre) ecc. E con la morte scompare anche la buona morte (che consiste nel morire sapendo di morire), quella cui aspiravano le persone di buon senso del tempo passato. Ma ricordate che il pensiero della morte non è fatto per incutere spavento o inazione, ma per stimolare a rendere utile la propria vita e a comprenderne i limiti e le difficoltà. Credo che la sua sia stata la "buona morte", perché Toni Prezioso era, appunto, una "persona di buon senso"; non del tempo passato, però. Ha camminato nella storia - Essere un contemporaneo è stata una caratteristica ed un insegnamento di Prezioso nella sua esperienza politica, che è quella che più ho conosciuta, avendo sia Antonio Prezioso che io dedicato attenzione alle istituzioni repubblicane, anche con impegno esclusivo, ed avendolo entrambi fatto con identica matrice culturale. L'impegno politico di Antonio Prezioso è sempre stato all'interno del pensiero cattolico-democratico e di aggregazioni partitiche attraverso le quali questo pensiero si è espresso, ha ottenuto consensi e rappresentanza istituzionale, ha governato a vari livelli. Antonio Prezioso è stato - in sintesi - un democristiano. Della Dc è stato anche dirigente (ad esempio è stato segretario provinciale del partito). Quando la Dc ha concluso la sua missione politica e sociale, è stato tra i promotori del Partito Popolare, di cui è stato in organi di responsabilità. Quell'esperienza, accorciata dal limitato consenso e dalla legge elettorale, è proseguita nella Margherita dove ha avuto la responsabilità del settore Seniores, che si era portata dietro dal Partito Popolare. Infine il Partito Democratico: lo ha vissuto da osservatore, ma anche da consigliere per i molti che hanno avuto il desiderio di ascoltarlo. Consigliere e osservatore anche per un pubblico più vasto: sono decine e decine i suoi interventi sulla stampa anche negli anni della vecchiaia. Dentro questa esperienza politica c'è un'altra continuità: la costruzione e la difesa del sistema sociosanitario pubblico come espressione del primato della persona e come strumento di democrazia realizzata. L'idea base agli inizi degli anni '70 - riassume Antonio Prezioso all'inizio del 2016 in uno dei citati interventi sulla stampa - era quella dell'unità dei servizi sociali e dei servizi sanitari come riferimento all'unità delle persone alle quali i servizi erano dedicati come tutela della salute (prevenzione) prima che cura della malattia. Strumento di questa politica, allora innovatrice, doveva essere la collaborazione tra i comuni. (…) Unità, dunque, sotto diversi aspetti, gestione democratica dei servizi affidata ai comuni con potenziamento delle autonomie locali, controllo da parte di cittadini utenti. L'unicità della persona - Ora che Antonio Prezioso è morto e che ci viene davanti con lo spirito e le idee, nasce il dubbio che per lui la costruzione dello Stato sociale non fosse una parte della politica, ma una scelta parallela; anzi culturalmente prevalente rispetto alla politica stessa. La frequentazione lunga una vita con don Giovanni Nervo, dalla Resistenza alla Fondazione Zancan, è una traccia da seguire in questa immagine di Prezioso. Quarant'anni fa, nel primo e secondo numero del febbraio 1982 del settimanale diocesano "La Difesa del Popolo" Antonio Prezioso presenta e commenta l'ipotesi di ristrutturazione delle Province e annota: L'integrazione tra servizi sanitari e sociali non è una competenza, ma un valore culturale, un metodo di lavoro che si può realizzare solo a diretto contato con i problemi e con la popolazione. Allora Toni Prezioso aveva 56 anni, faceva politica attivamente, ma non rivendicava alla politica bensì alla cultura, cioè alla visione della vita, l'unicità dei servizi alla persona infragilita. Bisogna essere innamorati dell'umanità per considerare naturale questo primato della vita su tutto il resto, anche sulla personale attività politica. "Poeti sociali" chiama Papa Francesco persone così: "Così mi piace chiamarvi, poeti sociali. Perché voi siete poeti sociali, in quanto avete la capacità e il coraggio di creare speranza laddove appaiono solo scarto ed esclusione" (16 ottobre 2021). Non so se nella sua larga produzione di articoli, saggi, libri e lettere Toni Prezioso abbia inserito anche qualche poesia. So che frequentava assiduamente i poeti, sia nell'insegnamento sia nella sua ricca biblioteca. Di questa frequentazione resta memoria in quel "repertorio di opinioni altrui", da cui ho trascritto la scheda sulla Morte. La prima citazione di quel libro è di Ho Ci Min (il capo dei comunisti vietnamiti che hanno sconfitto gli Stati Uniti negli Anni Sessanta), l'ultima è di Dante (il padre della lingua italiana). Niente - se non proprio la poesia (entrambi sono poeti, anche se con qualità diverse) - lega Ho Ci Min a Dante. Il rivoluzionario del Novecento e il poeta del Trecento hanno qualità in comune con Antonio Prezioso: lo spirito combattivo e la pazienza, l'arguzia ma anche la dolorosa partecipazione alla vita collettiva. |
Aggiornamento 1 febbraio 2021 |
Scrivi
al senatore Tino Bedin |